I Caraibi per antonomasia. Le Grenadine sono la parte finale dell’arco delle Antille, arcipelago costellato da migliaia di isole da sogno. Per questo motivo ci siamo tornati per descrivervi nuovi ancoraggi indimenticabiliI Caraibi per antonomasia. Le Grenadine sono la parte finale dell’arco delle Antille, arcipelago costellato da migliaia di isole da sogno. Per questo motivo ci siamo tornati per descrivervi nuovi ancoraggi indimenticabili
LE TAPPE
La difficoltà maggiore di questo itinerario è l’attraversamento dei principali canali tra le isole più grandi. Quello tra Martinica e St. Lucia, circa 30 miglia che ci porterà a Marigot Bay e quello tra St. Lucia e St. Vincent. Qui l’onda dell’Atlantico si fa sentire e, se l’aliseo soffia robusto, bisognerà ridurre vela adeguatamente. Poi, navigando ridossati dalle isole, tutto diventa più semplice e con non più di 20 miglia al giorno raggiungeremo i paradisi di Mustique, Canouan e Tobago Cays.
Impossibile non tornarci. Impossibile non proporvi un nuovo itinerario in quello che potrebbe essere definito il “Paradiso a due passi dall’Europa”. La Martinica, infatti, ancora una volta la nostra base di partenza, è praticamente Francia, con usi, abitudini e prodotti a cui siamo abituati nella nostra vita quotidiana. Ma da qui a catapultarsi in un altro mondo ci sono solo poche miglia di navigazione… e avrete dimenticato l’Europa. Esattamente sono 30 le miglia che separano Le Marin (l’home port a Martinica) con Marigot Bay, la prima baia nell’isola-stato di St.Lucia.
Nome: Le port de Plaisance, Le Marin (Martinique)
Posti barca: 750 + 110 alla boa
Posizione
14° 28’.147 N – 60° 52’.070 W
35 Km a SE di Fort de France
Aeroporto: Martinique Aimé Césaire International Airport
Dogana: Zona nuova – orari 8,30/17 (lun-sab) 8,30/13 (domenica)
5 euro a persona per checkout – 5 euro totale per checkin
Cambusa – Via web e consegna a bordo:
Appro Zagaya Tel: 05 96 74 39 75 – Cel 06 96 07 16 29
cathy@appro-zagaya.fr – www.appro-zagaya.fr
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Champion Supermarket Tel: 05 96 74 85 85
Supermarche Annette CarenAntilles Tel: (596) 74 92 73 Fax: (596) 74 75 22 (free delivery)
MARIGOT BAY (ST.LUCIA), il biglietto da visita dei Caraibi
La grande baia di Rodney Bay, punta nord ovest di St.Lucia, sarà il primo riparo dopo l’attraversamento del primo canale tra la Martinica e il piccolo stato caraibico. Dopo aver scorto al nostro traverso la baia di Castries, la capitale, con gli inconfondibili depositi di carburante, bisognerà fare attenzione per scorgere l’angusto ingresso allo stretto fiordo di Marigot Bay. Ci aiuterà il tetto rosso di una villa che sovrasta la punta sud della baia. Appena entrati ci accoglierà la classica cartolina caraibica con una lingua di sabbia costellata di palme a separare l’ansa esterna da quella interna. Entrando tenetevi più sulla destra, in quanto il lato nord (dove c’è anche la penisola con le palme) è quello con il maggior numero di secche. Sia nella parte esterna che interna ci sono le boe affittate a caro prezzo (circa 30/40 US$) dai locali boat-boys che vi accompagneranno per tutta la crociera. Se volete dare ancora l’unica possibilità però è prima della spiaggia con le palme, dove però c’è più risacca. All’interno, tranne che buttarvi tra le mangrovie, l’ansa è troppo piena di corpi morti. A terra si respira l’opulenza di questa isola-stato, atmosfera che non troverete più nel resto della crociera.
Ancoraggi
Nell’ansa esterna, lato sud della baia, sia alla boa che all’ancora. Fondale buon tenitore ma ancoraggio che soffre un po’ della risacca. L’ansa interna è sempre molto affollata e permette praticamente solo l’ormeggio alla boa. I pontili sono solitamente occupati dai mega yacht.
Pericoli
Tutto il lato nord è pieno di secche e scogli. Arrotondare bene la penisola con le palme per entrare nell’ansa interna. Dappertutto ci sono dai 4 agli 8 metri di fondale, anche vicino alle mangrovie, ma qui c’è il problema delle zanzare.
Spiagge
La punta sabbiosa con le palme è una bellissima spiaggia attrezzata con giochi d’acqua, barettini e noleggio di piccole imbarcazioni. Nonostante sia prospicente la chiusa ansa interna l’acqua è cristallina e molto invitante. Il primo bagno caraibico non si scorda mai.
Ristoranti
Chateau Mygo e Doolitles si affacciano sull’ansa interna e hanno un comodo pontile per attraccare con i tender. Qui il primo Rhum Ponch e una cena semplice ma gustosa è consigliata. Per qualcosa di più dinamico e tipico c’è il J.J’s Paradise, immerso nelle mangrovie, dove vi accoglierà anche la musica locale.
CUMBERLAND BAY (ST.VINCENT), l’ancoraggio più selvaggio
Lasciando St. Lucia, dopo un bagno sotto gli impressionanti Pitoni, affronteremo il secondo canale aperto all’Oceano. 40 miglia abbastanza impegnative che ci faranno fare un sospiro di sollievo scorgendo la verdeggiante St. Vincent, isola principale dello Stato delle Grenadine e che ospita la capitale Kingstown. L’impatto con l’isola è forte: un verde intenso, declinato in decine di tonalità e un mare scuro ci daranno la sensazione di essere ai tropici. St. Vincent è un’isola veramente selvaggia e anche povera, per questo è bene fare attenzione a non lasciare l’imbarcazione incustodita, nonostante la sicurezza non sia più in discussione.
Cumberland Bay ci affascinerà a tal punto da mischiare i nostri ricordi con le bianche spiagge del sud con il bananeto affacciato sul mare e Rasta-Man che subito ci accoglierà col suo barchino, già ad un paio di miglia dalla baia, per offrirci assistenza, cibo, escursioni e qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno. Una volta ormeggiati, lasciatevi convincere dall’improbabile guida, ad una gita alle magnifiche cascate all’interno dell’isola. Ne tornerete abbagliati.
Spiagge
La baia è un’unica grande spiaggia. Molto affascinante ma poco invitante per via del suo colore verde scuro dovuto alla ricca vegetazione che arriva fino a riva.
Ristoranti
Due baracche sulla spiaggia offrono menù locale a prezzi abbastanza bassi. Il consiglio però è acquistare del pesce dai locali che si avvicinano alla barca e cucinarlo in barca.
MUSTIQUE, l’isola dei VIP
Non è assolutamente improbabile che camminando per le ordinate e impeccabili stradine dell’isola, vi imbattiate in Hugh Grant, Mick Jagger, Jennifer Lopez o David Bowie. Ancora più probabile se vi attarderete al Basil’s Bar per l’imperdibile tramonto sul mar dei Caraibi. L’isola, infatti, è diventato il rifugio di molte star dello spettacolo e qui tutto sembra davvero una bomboniera. Il negozio di souvenir, il Fish Market (assolutamente da comprare qui pesce fresco e aragosta), le stradine che portano alle ville e alla splendida Macaroni Beach.
L’atterraggio a Britannia Bay è comodo e sicuro. Fare solo attenzione alle secche di Montezuma Shoal a circa un miglio e segnalate da una meda. L’isola è privata e la baia è regolamentata da boe e non è permesso ancoraggio se non nella parte più a sud e solo in caso di mancanza di boe libere. Qui la “tassa” da pagare (sia all’ancora che alla boa) è più cara che in altri posti, 200 EC$ a imbarcazione + 30EC$ per persona. Non trattabili!
Ancoraggi
Lasciando libero il canale di avvicinamento del traghetto, tutta Britania Bay è regolamentata da boe ben posizionate. Si può ancorare, in certi casi, nella parte più a sud, vicino alla laguna, oppure a nord del Basil’s Bar dove però entra un po’ d’onda.
Pericoli
Montezuma Sohal in avvicinamento da W e poi gli scogli tra Britania Bay e Lambs Bay. Il lato sud è costellato da scoglietti e coralli, quindi non avvicinarsi troppo alla riva.
Spiagge
Scendendo col tender al pontile di attracco dei traghetti si può raggiungere a piedi Lagoon Bay a sud ovest dell’isola e poi la spettacolare Maccaroni Beach sul lato est, dove vi possono portare anche con un piccolo taxi locale.
Ristoranti
Basil’s Bar tutta la vita! Ottimi gli aperitivi, ottima la cena anche se il prezzo naturalmente è adeguato agli standard dell’isola.
THE POOL, CANOUN, la piscina sull’Oceano
Si tratta di uno degli ancoraggi più belli della zona, ma anche uno dei più difficili da raggiungere, soprattutto se l’aliseo soffia forte e crea onde superiori ai 3 metri (cosa abbastanza comune in questo periodo dell’anno). La difficoltà è dovuta al doversi infilare dentro un ampio reef che protegge dalla violenza dell’Oceano e trovare il pass è molto delicato. Il premio sarà una vera e propria piscina di acqua turchese circondata dalla barriera corallina e abitata da ogni genere di pesci: tartarughe, mante, razze, barracuda, e tanto altro ancora. Lo snorkeling qui è d’obbligo, ma attenzione alla corrente, soprattutto tra i coralli della barriera.
The Pool si trova sul lato est dell’isola, quello battuto dagli alisei. Ci si può arrivare sia da ovest, costeggiando il lato sud di Canouan, oppure scendendo sul lato est. Nonostante questa scelta significhi navigare non ridossati dall’isola, consigliamo l’ingresso da questo lato. La barriera corallina corre davanti a Carenage Bay e Winword Bay. Navigare a un miglio di distanza dall’isola fino al traverso della punta sud-est (Friendship Point). Qui puntare verso l’isola con rotta 280° facendo attenzione a dove frange l’onda sul reef. Andare fino a sotto costa, quasi a toccarla, per poi virare per 32° ed entrare in Riley Bay (The Pool). Forse mi mancherà il respiro!
Ancoraggi
L’unico punto per l’ancoraggio è tra Riley Bay e Windward Bay. Una volta superato il pass e Barbruce Bay prestare ancora attenzione anche all’interno alle teste di corallo. Un uomo a prua e l’ingresso col sole allo zenit vi assicurerà un passaggio in sicurezza.
Pericoli
La pass è molto stretta. La grande barriera corallina corre lungo quasi tutto il lato est dell’isola e bisogna arrivare fino a sud per poter penetrare nell’ancoraggio. Altro fronte corallino subito a sud di Friendship Pt. Anche l’interno della rada è infestato da teste di corallo.
TOBAGO CAYS, dove urla e turcheggia il mar
Essere protetti dalla grande barriera corallina in un mare trasparente e calmo, vedendo fuori la furia dell’Oceano che si infrange sul reef è una sensazione unica. Per questo, e per altri motivi, siamo tornati qui alle Cays, tra gli isolotti disabitati di Petit Rameau e Petit Bateau. La volta scorsa vi abbiamo parlato dell’ancoraggio nella grande laguna tra le bianche spiagge di Baradal e Jamesby, ma uno splendido ancoraggio è anche il canale stesso che porta a questo spazio. Qui, come nella laguna, i locali hanno attrezzato il mare con boe che vi faranno trascorrere una notte serena, ma nessuno vi vieta di buttare l’ancora, anche vicino alla spiaggia. L’ingresso consigliato è sempre quello da nord con RV 129° traguardando i due miragli sugli isolotti. Appena in linea… entrate! Una giornata intera qui sarà il regalo più bello che possiate farvi. Chiedete ai locali di portarvi con le loro imbarcazioni a Petit Tabac, un paradiso nel paradiso, andate alla scoperta di Petit Bateau e chiedete di Jean Claude per organizzarvi una grigliata di aragoste sulla spiaggia, con musica reggae annessa.
Ancoraggi
Lo stretto canale di ingresso che porta alla laguna non sarà così scenografico come la laguna stessa, ma ha il vantaggio di essere più riparato dal vento. Inoltre scendere a terra sulla prospicente spiaggia è davvero un attimo. A Petit Tabac potete arrivarci anche con la vostra imbarcazione, ma le condizioni del mare devono essere davvero favorevoli..
Pericoli
Provenendo da nord i pericoli arrivano da lontano (Baline Rocks), quindi cominciare l’allineamento (RV 129°) già da Windward Carenage di Mayreau. Provenendo da sud il tratto di mare tra le Cays e Mayreau e costellato di reef e teste di corallo. Qui, dal punto 12°37’00N – 61°23’00W entrare per 42° fino alla punta sud ovest di Petit Rameau e poi entrare.
Spiagge
Ancorando nel canale si ha a disposizione sia la spiaggia a nord di Petit Bateau, dove si organizzano le grigliate, sia quella piccola a sud di Petit Rameau. Col tender, poi, sarà facile andare alla scoperta delle altre spiagge in laguna e, una volta approdati sulla lingua di sabbia di Baradal, arrampicatevi sino in cima alla collinetta per una vista fantastica sulla barriera. Lo snorkeling, inoltre, si può fare proprio sul reef grazie a piccole boette posizionate per legare il tender.