Doveva essere una giornata grigia scandita da pioggia fitta e ventone. E invece Venezia ci ha accolto con un sole caldo e una leggerissima brezza che non ha impedito però ai dieci challanger di regatare nella cornice storica del Canale di Giudecca.
Proprio a tre passi da piazza San Marco e da una folla di curiosi che ha riempito all’ora di pranzo le strade lagunari.
A vincere la terza edizione della Venice Hospitality Challange – la regata nel cuore di Venezia che gli organizzatori amano definire la Montecarlo della vela, con chiari riferimenti al Gran Premio monegasco – è stata per il secondo anno di seguito Maxi Jena, timonato quest’anno da Mitia Kosmina, in rappresentanza dell’hotel di lusso The Gritti Palace. Alle sue spalle Adriatic Europa di Dusan Puh per l’Hotel Danieli e Pendragon VI perl’Hilton Molino Stucky.
Come ci hanno confidato i vari team a fine regata, è stata una prova difficile a causa della forte corrente sui due 2 nodi. Corrente che ha tirato un brutto scherzo durante la partenza facendo annullare la prima e portando OCS nella seconda il Moro di Venezia, che correva con i colori della città, relegandolo all’ultima posizione in classifica.
La giornata è iniziata intorno alle 13 quando, di fronte al campanile di San Marco, il solitario Maxi Jena ha iniziato ad allenarsi studiando il campo di regata. Dopo una ventina di minuti sono usciti dalla darsena gli altri nove equipaggi che, in processione, hanno sfilato lungo il canale per la gioia dei passanti e delle loro macchine fotografiche.
Poi la regata, con l’ottima partenza di Mitia Kosmina che si è portato subito al comando dopo i primi tre bordi. Si è partiti di lasco e questo ha consentito alle barche più leggere e con armate la tipologia di vele migliori di staccare il grosso della flotta. Dunque avanti Adriatic e Pendragon, indietro i Farr 80 Ancilla Domini, timonato da Mauro Pelaschier, e Idrusa, skipper Paolo Montefusco.
Ben presto la regata è diventata una corsa a tre, o meglio un match race a tre dove le preoccupazioni dello skipper Kosmina erano tutte rivolte a mantenere la posizione di controllo sugli altri due. E così è stato. Alla fine, dopo strambate e virate in sequenza per coprire gli avversari, ha tagliato la linea di arrivo con netto anticipo.
Al termine della premiazione Mirko Sguario, presidente dello Yacht Club Venezia, artefice della Venice Hospitality Challange insieme a Generali, Marina Yachting e Marina Sant’Elena, ci ha detto di essere già al lavoro per la IV edizione. Lo scopo è rendere la VHC una grande classica dell’Alto Adriatico.